Cosa è la ricerca clinica
Uno dei settori lavorativi con la più alta offerta di lavoro è la ricerca clinica. Tuttavia, spesso non si conosce davvero cosa si intende per ricerca clinica. Si lavora in laboratorio o negli ospedali? Da chi viene svolta e quali sono gli obiettivi? Se vuoi ottenere risposte a questi interrogativi, leggi questo articolo!
Cosa si intende per ricerca clinica?
Il termine “ricerca clinica” si riferisce alle sperimentazioni condotte sull’uomo, al fine di sviluppare nuovi farmaci o trattamenti, migliorare le conoscenze sulle patologie, disporre di nuovi metodi diagnostici, e più in generale migliorare gli strumenti per curare i pazienti. Questi obiettivi vengono raggiunti mediante la conduzione di studi clinici, secondo precisi protocolli e rispettando le normative vigenti e gli standard internazionali di qualità e di etica della ricerca clinica, ovvero le Good Clinical Practice.
Per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi farmaci, questo è un processo molto lungo, che in media dura circa 12 anni, e che ha un costo medio di circa 250 milioni di euro. Come avviene questo processo? Vediamo insieme le varie tappe:
- Scoperta della molecola: vengono screenate diverse molecole attraverso appositi software, che ne identificano i potenziali usi terapeutici.
- Ricerca pre-clinica: le molecole selezionale vengono testate in esperimenti in-vitro e in-vivo, in modo da raccogliere i primi dati relativi alla tossicità e all’attività della molecola.
- Ricerca clinica: le molecole che hanno avuto i risultati migliori durante i test sugli animali vengono ora provate sull’uomo.
- Autorizzazione all’immissione in commercio: il farmaco diventa disponibile per i pazienti.
Durante questo processo molto lungo, il numero di molecole di partenza viene ridotto drasticamente. Infatti, generalmente su 10.000 possibili farmaci solo uno arriva sul mercato. Questo avviene per problemi relativi alla scarsa stabilità della molecola, scarsa efficacia o problemi relativi alla sicurezza.
Gli studi clinici vengono generalmente promossi dalle aziende farmaceutiche. Tuttavia, queste tendono a delegare la parte relativa allo sviluppo clinico del farmaco ad aziende terze, chiamate Contract Research Organization o CRO. Questa pratica viene definita outsourcing (in italiano esternalizzazione), e consiste nel delegare una o più attività inerenti lo studio clinico alla CRO, la quale si occuperà della conduzione della sperimentazione sfruttando le sue competenze specifiche e offrendo diversi servizi.
Durante lo studio clinico, quindi, il farmaco sperimentale viene testato sull’uomo, o su volontari sani o su pazienti. Questa attività viene svolta in collaborazione con i medici e gli staff clinici che lavorano all’interno degli ospedali, e che si prendono cura dei pazienti per far sì che vengano garantiti i loro diritti ed il loro benessere.
All’interno dei processi della ricerca clinica, entrano in gioco diverse figure professionali: il Clinical Research Associate, il Clinical Research Coordinator, il Clinical Study Start Up Associate, e molte altre ancora.
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