Corso di alta formazione in ricerca clinica per aspiranti Clinical Research Associate
Attenzione: inizia il tuo primo passo nel mondo della ricerca clinica da qui!
scarica la brochureA cura di
STEFANO LAGRAVINESE
Il corso di Alta Formazione in Ricerca Clinica Missione CRA, giunto ormai alla 67esima edizione, è in continua evoluzione. L’obiettivo è proprio quello di soddisfare il più possibile le esigenze del corsista, offrendo una formazione completa che non deluderà le tue aspettative!
Ecco una nuova modalità per seguire il corso! Una formula weekend articolata su 5 settimane alterne a partire dal 13 settembre. Non ci sarà bisogno di preoccuparsi di incastrare impegni lavorativi e formazione personale!
Ci sono delle novità che abbiamo in serbo per te, esclusiva di questa nuova edizione!
Sicuramente la scaletta degli argomenti trattati non cambia, l’unica differenza sarà la frequenza delle lezioni come sopra anticipato. Di seguito ti riportiamo un semplice schema di come si articoleranno le lezioni:
NB: Daremo la possibilità, a chi non può partecipare in presenza, di seguire queste due lezioni da remoto.
A questo punto ti starai chiedendo: quali sono, dunque, le novità di cui parlavamo precedentemente?
Completa il modulo per iscriverti su: www.missionecra.com/iscrizione
Se sei curioso/a di conoscere questa poco valorizzata ma affascinante figura professionale o sei interessato/a ad avere delucidazioni a riguardo, stai leggendo l’articolo giusto!
Non essendovi un riconoscimento professionale e giuridico della figura del Coordinatore di Ricerca Clinica, nè una chiara job description per il suo ruolo, questo articolo è stato scritto per delinearne una.
Prendiamo come spunto il prezioso insegnamento dato ai corsisti della prima sessione del “Missione CRA online” del 2021 da Alberto Argentiero, CRC presso l’ospedale dei Bambini Pietro Barilla dell’Università degli studi di Parma, che, entusiasta ed appassionato, ci parla della sua realtà lavorativa.
Per cominciare, il Clinical Research Coordinator (CRC), anche detto Study Coordinator, è la figura che “coordina”, nell’ambito del centro sperimentale, tutte le attività correlate ad una sperimentazione clinica, fungendo da punto di raccordo tra i vari professionisti del team di ricerca.
Egli opera in aderenza alle Good Clinical Practice (GCP), al protocollo di studio ed alle normative vigenti.
Alberto ha tenuto a sottolineare quanto sia importante e stimolante per lui operare secondo Qualità, facendosi portavoce delle collaborazioni multidisciplinari e interprofessionali che si instaurano nel suo centro, sottolineando come il lavoro di team sia indispensabile per riuscire a fronteggiare le sfide quotidiane.
Inoltre, nella sua sessione Alberto ha precisato come questa sia una figura dalle grandi responsabilità e caratterizzata da necessarie ed indispensabili competenze e skill per riuscire nelle sue diverse mansioni, al fine di assicurare sempre la tutela del paziente e la Qualità della sperimentazione.
Se questo articolo ha destato in te un certo interesse, sollecitando la tua curiosità, puoi approfondire leggendo questo ulteriore articolo.
Sappi che tale figura professionale è una realtà tangibile e realizzabile e un ottimo punto di partenza per approcciare questo settore è la partecipazione al corso di alta formazione in ricerca clinica Missione CRA online, che ti offre un’ottima conoscenza di base del mondo della Ricerca clinica ed ha rappresentato un trampolino di lancio per molti corsisti, ad oggi Study Coordinator.
Riparte il corso di Alta Formazione in Ricerca Clinica “Missione CRA online”.
In arrivo la Quinta Edizione del Missione CRA con una sessione EXTRA introduttiva il 13 Settembre 2022.
Abbiamo creato una nuova versione del Missione CRA online che prevede 50 ore di formazione in videoconferenza e si sviluppa in 5 weekend. Se vuoi scoprire maggiori dettagli sulle novità LEGGI QUI.
Ora prevede, oltre alle varie esercitazioni già presenti nei corsi residenziali, anche delle simulazioni di gruppo sulla vita da CRA!
L’intero corso rappresenta una panoramica generale e completa della ricerca clinica, un vero trampolino di lancio per chi vuole tuffarsi in questo settore.
Per iscriverti devi solo compilare il modulo in questa pagina: www.missionecra.com/iscrizione
Devo ammettere che per me “Missione CRA” ha rappresentato una svolta inaspettata.
Non credevo che un corso di questo genere potesse ampliare così tanto gli orizzonti, soprattutto per coloro che come me, laureati in biotecnologie, avevano come unica prospettiva futura una vita rilegata all’interno delle mura di un laboratorio. Invece no, per noi laureati in discipline scientifiche esiste anche altro. Esiste una realtà chiamata Ricerca Clinica che finalmente permette di valorizzare la nostra professione con ruoli stabili e ben retribuiti e dove la ricerca viene vissuta da un’altra prospettiva, magari più manageriale ma altrettanto concreta.
La Ricerca Clinica consente di contribuire alla salvaguardia della salute della gente in prima persona, gestendo di propria mano i centri dove i pazienti bramano sollievo in una nuova cura.
Questo è quello che posso dire dopo aver, fortunatamente, frequentato il corso organizzato dal fenomenale Stefano Lagravinese, che non poteva avere un’intuizione migliore per dare speranza ed un’opportunità in più a coloro che vogliono altro dal mondo della Ricerca. “Missione CRA” è un training che permette di avere una preparazione completa ed adeguata per muovere i primi passi nella Ricerca Clinica. Fornisce materiale ed impartisce lezioni su tematiche che mai nessun corso universitario può dare in maniera così concentrata e che risultano FONDAMENTALI per un eventuale colloquio e come background che un buon apprendista deve avere. Ma non solo, “Missione CRA” possiede un quid che non troverete da nessun altra parte. La MOTIVAZIONE. Gli insegnanti non si limitano promulgare nozioni teoriche, ma ritengono prioritario essere una spalla emotiva per i corsisti che molto spesso si approcciano a questo corso demotivati e senza speranza, come d’altronde lo ero io.
L’accezione di “Missione” non è da considerarsi solo dal punto di vista accademico, ma anche morale: educare i partecipanti ad essere MOTIVATI in ciò che si fa soprattutto a NON ARRENDERSI MAI. Perché il successo arriva prima o poi. A tutti. Solo chi frequenta questo corso può capire le mie parole e può confermare che il più grande risultato che si ottiene è la sicurezza in se stessi e la temerarietà, insomma una nuova e sana attitudine positiva.
Grazie Stefano per aver illuminato il mio futuro prima incerto.
A cura di Chiara Salfi.
A cura di Miriam Traficante
Svariati sono i corsi di studio ad esso dedicati a cui corrispondono altrettante posizioni lavorative. Spesso però, lo si associa semplicemente ad attività di ricerca accademica di base o lo si ricollega all’ambito GMP aziendale dove subisce una suddivisone incompleta e superficiale in QC e QA. Un aspetto interessante del mondo farmaceutico e sul quale si vuole porre l’attenzione riguarda i trials clinici.
Seppur siano un argomento poco chiaro, i trials clinici hanno origini antiche: già la medicina Persiana forniva delle linee guida riguardo agli studi clinici che, ad oggi, secondo la definizione fornita dal D.L. Del 2003, si pongono come obiettivo la valutazione della sicurezza e l’efficacia del nuovo farmaco.
Al vertice del coordinamento ci sono le Good Clinical Practices, linee guida ICH in Italia obbligatorie dal 1997. Il perno delle GCP è la garanzia dei soggetti e l’affidabilità dei dati ottenuti basandosi sull’attuazione rigorosa di procedure e protocolli.
Il percorso di sperimentazione di un nuovo farmaco si esplica in step successivi, dal laboratorio all’uomo: si parla di sperimentazione pre-clinica e clinica, ricoprendo un arco temporale di circa 10 anni. Concentrandoci sull’attività che propriamente riguarda la sperimentazione clinica, possiamo riconoscere tre fasi che si diversificano tra loro per il numero di soggetti coinvolti (pochi nella prima, centinaia nell’ultima), per il coinvolgimento di soggetti sani o pazienti, valutando la farmacocinetica, la farmacodinamica, dosaggio ed efficacia terapeutica. Ciò che invece accomuna le tre fasi è l’importanza del rapporto rischio/beneficio:
Dando un’overview generale i concetti cardine sono:
Dalla progettazione dei protocolli di sperimentazione all’arrivo del farmaco oggetto di trial nel centro in cui si svolgerà lo studio intervengono differenti figure, gli attori della ricerca clinica.
Possiamo riconoscere lo sponsor (azienda o ente senza scopo di lucro) e la CRO a cui esso si appoggia, la Start up per attivazione del centro, il comitato etico a tutela dei soggetti coinvolti, il CRA per le attività di monitoraggio e lo study coordinator che supporta l’attività dello sperimentatore principale.
Ogni attività risulta fondamentale, strettamente connessa con le altre ed è proprio da questo coordinamento che deriva la buona riuscita di una sperimentazione e, in conclusione, il concretizzarsi della centralità indiscutibile della scienza nella società.
Miriam Traficante
“Ciao a tutti, mi chiamo Miriam e sono un’aspirante ”attrice” del mondo della ricerca clinica. Già dai tempi dell’università ho mostrato interesse per quest’ambito del farmaceutico, incuriosita, durante una lezione di tossicologia, dal ruolo del clinical monitor a cui si fece riferimento.
A distanza di qualche anno e con qualche esperienza lavorativa in più, rimane quella stessa curiosità ma con maggiore consapevolezza e con la volontà di convertirla in professione. Con il giusto spirito, con la voglia di acquisire conoscenze in ambito GCP e migliorarmi, ho deciso di intraprendere con entusiasmo questo percorso ed essere partecipe dell’affascinante mondo dei trails clinici.”